Festa di santa Teresa 2025
Estumulazioni Seconda Tomba
Grazie!
Anche in questo anno giubilare, la città ha degnamente celebrato la Vergine Santa del Carmine. Tutti i giorni del novenario hanno visto accorrere ai piedi del simulacro della Madonna migliaia di sanseveresi che hanno espresso il loro amore per il Decoro del Carmelo. Nella vigilia e nel giorno della festa, la città si è letteralmente riversata al Carmine, affollando tutte le celebrazioni eucaristiche. La processione è stata, come sempre, un trionfo popolare per Maria Santissima, Regina dello Scapolare.
È proseguito anche l’impegno culturale del nostro sodalizio, che nel dicembre scorso, ricorrendo i 150 anni dall’elevazione ad Arciconfraternita, ha inaugurato il museo confraternale nella Sacrestia Nuova. Oltre a valorizzare lo storico organo a canne, con un concerto e coll’animazione di alcune delle celebrazioni liturgiche, si è deciso di far allestire l’apparato effimero prendendo ispirazione dal primo stendardo dell’Arciconfraternita, realizzato nel 1874 a Napoli dalla ricamatrice Giuseppa Trengia: per questa ragione, è tornata in uso, dopo anni, la grande raggiera in ottone e bronzi dorati realizzata entro gennaio 1885 dalla fonderia napoletana Alfano, derivata chiaramente dall’immagine ricamata sullo stendardo, che ha fondo rosso come l’apparato.
Continua a essere faticoso conservare i festeggiamenti tradizionali nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti, ma grazie alla paziente e attenta collaborazione delle autorità e al coordinamento con gli organizzatori degli eventi esterni, tutto è andato per il meglio.
Piccola nota stonata (che non è nuova e non riguarda solo il Carmine): l’aumento di certi comportamenti poco belli durante la solenne processione. A Sansevero l’ordine non è mai stato una caratteristica dei nostri sacri cortei, gioiose espressioni di devozione con folle difficilmente gestibili. Eppure, ed è un invito accorato che abbiamo il dovere di fare, dobbiamo sforzarci nell’educare soprattutto i più piccoli e i giovani (ma non solo) al riguardo del momento religioso. Attraversare la processione, abbandonarsi ad atteggiamenti non consoni, correre alla prossima batteria travolgendo tutto e tutti, è mancanza di rispetto per la Madonna e per chi sta pregando e partecipando al sacro corteo. Si può non credere, vivendo la festa come momento meramente culturale, ma questo non autorizza a dimenticare che si tratta pur sempre, e soprattutto, di un evento religioso, organizzato e curato dalla Chiesa. La Chiesa rispetta chi non crede e chi ha un atteggiamento tiepido o disinteressato, e chiede semplicemente di essere a sua volta rispettata. Fortunatamente le scorrettezze sono di pochi, anzi pochissimi, rispetto a una popolazione che si dimostra attenta ed educata, fin dalla tenera età, a vivere questi momenti nel modo più giusto. Ma dobbiamo prestare attenzione affinché queste eccezioni, oggi contenute (eppure fastidiose), non crescano. Difendiamo la nostra storia e la nostra cultura. Il sodalizio carmelitano, da parte sua, si impegna a tenere maggior ordine all’interno della processione, ma fa fatica ad arginare le ‘invasioni di campo’. Chiediamo, dunque, collaborazione a tutti e tutte.
Per concludere, una bella nota armoniosa. Come ogni anno, la Madonna ha ricevuto un gran numero di omaggi floreali, immagine del Carmelo (che significa “giardino di Dio”), posti ai piedi del simulacro a formare una sorta di Santa Montagna, quella che i carmelitani si impegnano a scalare con Maria per raggiungere Cristo. Sono il segno visibile, ma anche delicato e discreto, della profonda devozione cittadina alla Vergine del Carmine, un modo speciale di dire «Grazie, Maria!» e «Viva Maria!», un giardino lussureggiante che simboleggia le nostre piccole anime che si stringono alla loro Mamma, lo splendido «Fiore del Carmelo».
Il Consiglio di Amministrazione dell'Arciconfraternita del Carmine ringrazia sentitamente:
- S.E. rev.ma Mons. Giuseppe Mengoli, nostro vescovo;
- don Quirino Faienza, cappellano del sodalizio e nostro parroco;
- don Maurizio Donzella, don Angelo Valente, don Michele Lombardi e don Ciro Coco, predicatori del novenario;
- i sacerdoti don Gaetano Sebastiano Tomagra, don Vincenzo Borrino, don Amedeo Cristino, don Matteo Pensato, don Luca Prattichizzo, frate Antonio Tartaglia e don Alfonso Marchitto, nonché i frati cappuccini;
- i confratelli e le consorelle del Carmine, in special modo chi si è prodigato e si prodiga per le celebrazioni di luglio;
- il Terz’Ordine Carmelitano, che coll’Arciconfraternita compone la Famiglia Carmelitana della nostra città;
- il Dirigente Capo di Pubblica Sicurezza dott. Claudio Spadaro e i suoi collaboratori, in particolare il dott. Silvano Sciarra;
- l’Arma dei Carabinieri e l’Associazione Nazionale Carabinieri;
- la Sindaca prof.ssa Lidya Colangelo, la Vicesindaca e Assessora alla Cultura Anna Paola Giuliani e l’Amministrazione Comunale;
- le autorità militari;
- il corpo di Polizia Locale;
- i membri del Comitato Festa;
- il maestro Stefano Perrotta;
- la Cappella Musicale Severiniana;
- l’Associazione Pro Civitate, i pirotecnici Presutto e Altrui e gli organizzatori degli spettacoli e delle batterie rionali;
- gli amici Umberto Gravina e Carlo Vegliato, per la particolare collaborazione, che è andata ben oltre gli impegni rionali;
- i sostenitori, gli sponsor e tutti coloro i quali hanno contribuito e collaborato, a qualsivoglia titolo, alla buona riuscita dei festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine.